“SOSTIENE PEREIRA” di Antonio Tabucchi
Risultato di un lavoro di due mesi di intensa scrittura e di una lunga “convivenza” dell’autore con l’idea del personaggio Pereira, a partire già dal settembre del 1992, il romanzo “Sostiene Pereira” (pubblicato poi nel 1995) nasce come elaborazione letteraria di una fatto di cronaca: la morte di un giornalista di cultura cattolica che tra gli anni ’40-’50 si era opposto al regime salazarista. A partire da tali semplici elementi, Tabucchi elabora e costruisce un intero romanzo su un personaggio di notevole valenza, attorniato da un “cast” di personaggi, atti a prendere coscienza del dramma scatenatosi in Europa. Grazie a Pereira (il cui nome in portoghese significa “albero del pero” ed è di derivazione ebraica e rappresenta un omaggio al popolo che più ha sofferto a causa delle dittature europee), il romanzo segue un movimento lineare, in un progressivo allargamento della visuale, proporzionale non solo allo sviluppo caratteriale del protagonista, ma anche al susseguirsi delle vicende relative al contesto socio-politico-culturale.
La modesta routine di Pereira, giornalista del “Lisboa”, si interrompe per l’incontro prima con Monteiro Rossi, giovane oppositore della dittatura e poi con Marta, vera ispiratrice della coscienza politica del giovane, in un momento in cui sul Portogallo e sul resto dell’Europa si abbatteva la tragedia della dittatura fascista.
Da tali incontri Pereira inizia a prendere coscienza della situazione politica, che imprime una vera e propria svolta sia a livello psicologico che morale. Una metamorfosi presentata come inevitabile conseguenza della presa di coscienza di un intellettuale cattolico di fronte alla tragedia che stava affliggendo l’Europa.
Il romanzo è stato oggetto anche di una trasposizione cinematografica ad opera di Roberto Faenza, con Marcello Mastroianni nelle vesti del protagonista; l’attore, per la sua fisicità e la sua versatilità, ha incarnato perfettamente il giornalista portoghese.
Attualmente lo stesso soggetto è rappresentato al teatro Valle di Roma.
La modesta routine di Pereira, giornalista del “Lisboa”, si interrompe per l’incontro prima con Monteiro Rossi, giovane oppositore della dittatura e poi con Marta, vera ispiratrice della coscienza politica del giovane, in un momento in cui sul Portogallo e sul resto dell’Europa si abbatteva la tragedia della dittatura fascista.
Da tali incontri Pereira inizia a prendere coscienza della situazione politica, che imprime una vera e propria svolta sia a livello psicologico che morale. Una metamorfosi presentata come inevitabile conseguenza della presa di coscienza di un intellettuale cattolico di fronte alla tragedia che stava affliggendo l’Europa.
Il romanzo è stato oggetto anche di una trasposizione cinematografica ad opera di Roberto Faenza, con Marcello Mastroianni nelle vesti del protagonista; l’attore, per la sua fisicità e la sua versatilità, ha incarnato perfettamente il giornalista portoghese.
Attualmente lo stesso soggetto è rappresentato al teatro Valle di Roma.
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